Blind date con il vino: dietro l'etichetta
- marcocurini1
- 28 ago
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 1 set

È un fatto noto: se conosciamo il valore di una bottiglia, tendiamo inconsciamente ad apprezzarla di più.
A questo riflesso si aggiungono pregiudizi e ricordi legati alla denominazione, al produttore, al vitigno, e così via.
Degustare alla cieca, in questi termini, sembra la liberazione definitiva dalle nostre catene mentali… ma è davvero così?
Può davvero cambiare la percezione che abbiamo del vino, o rischia di diventare un fallimentare “indovina chi” enofilo?
Per capire, apro una bottiglia e verso il vino nel calice senza guardare l’etichetta.
Il naso tipicamente champenoise cattura subito la mia attenzione: un profilo fortemente agrumato, con un sottofondo più maturo che annuncia complessità. Il sorso conferma questa tensione: elegante, teso, con una chiusura sapida che invita a continuare.
Degustare alla cieca non è un puro esercizio di stile: è un vero e proprio strumento di comprensione.
Osservando senza etichette, i dettagli più sottili emergono: sfumature agrumate, note più mature, la mineralità che lega il tutto. Anche le caratteristiche più elusive – come un tocco maturo in sottofondo – diventano indizi preziosi, che possono essere legati al vitigno, all’annata o a particolari scelte in cantina.
Unendo questi fragili indizi, il vino comincia a prendere forma nella sua vera natura.
Il frutto agrumato iniziale lascia progressivamente spazio a un profilo maturo e pieno: non tanto una singola annata, quanto una zona calda e solatia. Il sorso rivela equilibrio e intensità, e tutti gli elementi portano al villaggio di Vertus.
Decido di svelare l’etichetta: Terre De Vertus 2015, Lrmandier-Bernier. La conferma arriva con un sorriso silenzioso: la degustazione alla cieca ha permesso di percepire l’essenza del vino senza filtri, sospendendo giudizi e aspettative.
Degustare alla cieca è come camminare in una stanza buia: all’inizio disorienta, poi i sensi si affinano, e infine ogni dettaglio diventa più nitido. Non è solo un metodo di analisi: è un invito a scoprire il vino nella sua verità più autentica, a lasciarsi sorprendere e a imparare a leggere il calice con occhi nuovi.
Se vuoi vivere questa esperienza in prima persona, martedì prossimo ti aspettiamo alla nostra masterclass sulla Champagne alla cieca. Un’occasione unica per mettere alla prova i tuoi sensi, esplorare profili sorprendenti e scoprire come ogni bottiglia racconti la sua storia senza etichette.


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